Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano
Nardò (Lecce) - Puglia - Italia
Ente di gestione e sede legale:
Comune di Nardò - P.zza Cesare Battisti, 3 - 73048 Nardò (Le) - Italia
tel. (+39) 0833 838111 - fax (+39) 0833 561726 e-mail: [email protected]


Info e Regolamentazione
Natura e Territorio
Materiali e Lavori in corso

  Archeologia nel parco - La baia di Uluzzo
La baia di Uluzzo
La baia di Uluzzo è una delle località più importanti nel Salento per quanto riguarda l'archeologia preistorica, come hanno dimostrato le ricerche inizate già nel 1961 dal Prof. Arturo Palma di Cesnola (Grotta del Cavallo) e dal Prof. Edoardo Borzatti von Lowenstern (grotte di Serra Cicora A, Mario Bernardini, Uluzzo, Uluzzo C o Carlo Cosma, Marcello Zei, Torre dell'Alto e Capelvenere) per conto dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, e che grazie all'apporto di prestigiosi studiosi hanno messo in evidenza l'importanza archeologica dell'area anche a livello internazionale.

Le principali grotte e fonti di ritrovamenti della baia sono la grotta del Cavallo, che con i suoi otto metri di spessore di sedimenti documenta oltre 120 mila anni si storia, la grotta di Uluzzo, ubicata al di sotto della torre omonima, e la grotta Cosma. Nelle immediate vicinaze è localizzata la grotta Bernardini, ai limiti del parco la grotta di Capelvenere e nalla vicina S.Maria al Bagno la grotta del Fico, che ha restituito preziose testimonianze.

La grotta del Cavallo
La grotta ha restituito numerosi reperti legati all'Uomo di Neanderthal (resti macellati di animali, da cui il nome della grotta, manufatti di pietra, ecc.); nella grotta sono state rinvenute le testimonianze di una cultura, l'Uluzziano, riconosciuta qui per la prima volta, e che prende pertanto il nome dal toponimo locale.

I giacimenti più recenti ascrivibili al Paleolitico (12-10 mila anni orsono, Romanelliano), hanno restituito preziose documentazioni e in particolare incisioni antropomorfe, zoomorfe e astratte che ne fanno uno dei siti archeologici principali del Salento insieme alla grotta Romanelli ed alla grotta delle Veneri di Parabita.

vedi bibliografia


  Archeologia nel parco - Serra Cicora
Serra Cicora

Il pianoro di Serra Cicora è un sito di notevole interesse archeologico, come dimostrato dagli scavi che hanno avuto inizio nel 1988 grazie ai primi ritrovamenti superficiali su segnalazione del Gruppo Speleologico Neritino, e sono ancora in corso.

L'importanza archeologica di Serra Cicora consiste nella presenza di una frequentazione del primo neolotico a ceramica impressa, seguita da uno stanziamento di neolitico recente - finale a ceramica Serra d'Alto e Diana.

A quest'ultimo (V millennio a.C.) si deve l'impianto di una vera e propria necropoli che ha restituito finora circa venti individui, alcuni dei quali in strutture megalitiche che anticipano una tipologia ritenuta fino a ieri molto più recente.

Non lontane dal sito neolitico, si trovano altresì le grotticelle di Serra Cicora, una delle quali ha restituito l'uluzzo - aurignaziano (paleolitico superiore iniziale), e un'altra ospitava sepolture del bronzo antico, il cui corredo era in tutto simile a quello della grotta dei Cappuccini di Galatone (Lecce), che ormai rappresenta il punto di riferimento meridionale per la prima età del bronzo.

vedi bibliografia




Inviateci il vostro contributo. Il nostro indirizzo e-mail è: [email protected]



(C) 2006 by Comune di Nardò - Il contenuto di questo sito non può essere riprodotto senza l'autorizzazione scritta del Comune di Nardò
Per informazioni: [email protected] - Webmaster: [email protected]
Sito del Comune di Nardò: www.comune.nardo.le.it - Ufficio Relazioni con il Pubblico (U.R.P.): tel (+39) 0833 838308 - P.zza Cesare Battisti, 3 - e-mail: [email protected]
Grazie a tutti coloro hanno contribuito alla realizzazione di questo sito, fornendo fotografie, materiale scientifico e suggerimenti